Il dilatarsi del tempo spazializza l'ascolto: siamo in un luogo non luogo dove i suoni galleggiano in un'atmosfera immobile, ci passano innanzi come soffi di vento. Percezione immediata, fortissima e tutta mentale: ecologia del suono e del silenzio. Relitti dell'antico pianismo fermentano, circonfusi di un chiarore iridescente.
Ora il vuoto materializza il respiro dell'ascoltatore, nell'attesa dell'evento successivo. Esplodono tempeste violente come cataclismi; esse spalancano finestre di tempo e, attraverso cadute infinite di suono vetroso, appare una dimensione parallela, un altro pianoforte, un'altra musica, un altro turbine. Poi le tempeste si richiudono, istantaneamente com'erano comparse.
Conquista di inauditi registri orchestrali, verso l'alto e verso il basso. Eppure questa musica, squisitamente strumentale, possiede qualcosa di profondamente umano, panico, voci portate dalla lontananza. Quando il finale lascia filtrare le voci del coro, esse ci appaiono meno umane di quelle evocate prima dagli strumenti. Cantano frammenti di Goethe, riflessioni sulle cose ultime (affiorano sfumature del Requiem originario per il pianista Dino Ciani):
«Alles Vergatigliene
ist nur ein Gleichnis
das Ewig Weibliche
zieth uns hinan».
Una citazione mahleriana (finale dell'Ottava Sinfonia) viene contratta su un frammento di Wittgenstein, che impone all'uomo l'asciutto senso del limite: «.. .dariiber muss man schweigen».
Dopo tanta presenza, e densità, le nostre orecchie restano assordate. Dentro un orizzonte chiaro di suono continuiamo a sentire l'eco delle voci, il brulicare, l'alito del mondo.
Perché non ho fornito qui un'introduzione all'opera? Ho preferito alcune immagini dell'ascolto. Esse forse si approssimano all'atteggiamento primo del compositore, nel momento in cui, accingendosi all'opera, egli ne definisce il progetto. Cioè l'immagine del suono, limite fra Suono, silenzio e spazio.
Arpocrate, dio egizio, divenne simbolo del silenzio ermetico.
(1994)
· Marco Maria TOSOLINI, “Un'immagine di Arpocrate” by Salvatore Sciarrino, in Musical Grammars and Computer Analysis, atti del convegno (Modena, 4-6 ottobre 1982), a cura di Mario Baroni e Laura Callegari, Firenze, Olschki (Quaderni della Rivista italiana di Musicologia, 8), 1984, pp. 287-294.