Giorno velato presso il lago nero per violino e orchestra |
Organico: | violino solista, 3,2,c.i., 2, ctfg /3,3,3,1 marimba, perc./ archi | |
Anno di composizione: | 2013 | |
(c): | Rai Trade 2013 | |
Numero di catalogo: | RTC 4398 | |
Prima esecuzione: | Monaco di Baviera, 26 aprile 2013
Carolin Widmann, violin, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, Jonathan Nott, direttore |
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Durata: | 25' | |
Questo pezzo è emerso attraverso contrastanti fasi di lavoro, entro un lasso relativamente serrato, fra agosto e dicembre 2012.
Nel suo definirsi ciascun'opera compie un percorso proprio; tuttavia quello non era un momento come gli altri: fra l'editore e me i rapporti restavano sospesi, cercavo di lasciare in sottofondo l'inquietudine, obbligandomi a un comportamento di ordinaria tranquillità. E dunque tratti di partitura concepiti in scorrevole sicurezza s'alternavano a stasi, ripulse, tensioni. Intanto si dipanava un seguito di viaggi: il dividermi fra le camere d'albergo (dove sempre mi ostino a scrivere) e le prove, riducevano in frantumi la concentrazione e di continuo la disperdevano.
D'improvviso a Muenchen, era metà settembre, scaturì la stesura definitiva d'una decina di pagine e dicembre volò in una felice cavalcata, dritto alla meta. Ma l'anno era finito e il corriere per Milano non faceva servizio, dunque partii dal centro Italia per consegnare al copista le pagine di chiusura, e tornai prima di notte per brindare con gli amici, secondo l'usanza.
Motivi di incertezza erano provocati da un diagramma delineato a tappe, che si assestava man mano, precedendo di poco la realizzazione della partitura. Non essendo subito chiaro dove portasse l'intero progetto, inevitabile s'interponessero fra me e me stesso scontenti, smemoramenti, assenze; tutti fenomeni che invece caratterizzano positivamente la creazione. Gli sdoppiamenti di coscienza infatti riescono fecondi all'autocritica, che richiede distacco; ma se prolungati rallentano la composizione. Eppure tale stato di sofferenza condusse alla mente titoli assai disparati, alcuni in forma di domanda sulla stessa costruzione musicale, mentre che andava orientandosi nascendo. Per esempio: Dopo la caduta dei ribelli, planavano piume d'angelo? Oppure Cosa rispondere alla caduta iniziale?
Lo studio del movimento discendente è instancabile nei miei lavori. Nelle infinite curvature possibili esso rappresenta per me il lamento del mondo e delle cose nell'inchinarsi al tempo. Non a caso andai a ricercare i versi di Rilke:
Noi che pensiamo la felicità in ascesa
sentiremmo la commozione
quasi travolgerci
quando felice una cosa cade.
Una sera d'ottobre, a Firenze, ero stato ospite di un vecchio amico, che in passato seguiva i miei passi nel cammino lungo le arti figurative. Stavolta fu lui ad aprire sotto i miei occhi la recente monografia di un pittore: Jan Preisler, praghese credo, di cui quasi nulla sapevo. Sfogliando il catalogo, mi colpiva un soggetto ritornante nella sua produzione matura: Girl by a black lake.
Erano più versioni consecutive e l'immagine andava deflagrando, sfocata in ultimo come un bozzetto dal lume diffuso, dall'apparenza monocroma malgrado i tocchi vivaci; il nero opaco vi teneva parte del campo, a fronte di una figura d'un bianco di gesso.
Qualche giorno dopo, a Tokyo, alcune riflessioni sui miti antichi irradiavano di senso nella mia mente anche i quadri di Preisler. Sebbene rivestito ancora di racconto medievale, allora in auge, che altro rappresenterebbe il lago nero, se non una minacciosa presenza di Averno? Esso veniva a posare in mezzo agli appunti di brani a venire. S'introduceva così presso di me Orfeo, dopo anni di latenza al culmine dei miei desideri.
Affiorarono ancora titoli, e ne azzeccai uno speciale che riservo per quei progetti; quello che s'era affacciato per primo (l'attuale), ormai libero da vincoli orfici, mi sembrò ideale per un concerto per violino, la cui orchestra non tanto si sdoppia, contrasta e dialoga; quanto periodicamente si gonfia accanto al solista, invischiandolo nelle sue grandi onde. Il lago nero si prepara a risuonare dell'arrivo di Orfeo.
Salvatore Sciarrino
SALVATORE SCIARRINO - UN'IMMAGINE DI ARPOCRATE GIORNO VELATO PRESSO IL LAGO NERO (2016) Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, Susanna Mälkki (01) / Jonathan Nott (2) direttori, Chorwerk Ruhr , Florian Helgath direttore, Tamara Stefanovich pianoforte, Carolin Widmann violin NEOS, 2016 CD 11626
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