Come se un amico canzone da Chopin per voce e orchestra |
Testo: | Salvatore Sciarrino | |
Organico: | Voce,2 Flauti in Do (secondo anche testata di Flauto in Sol,Oboe,Corno inglese,2 Clarinetti in Sib, 2 Fagotti,2 Corni in Fa,2 Trombe in Do,2 Tromboni,Tuba,Percussione,Violini I,Violini II,Viole,Violoncelli,Contrabbassi (a 5 corde) | |
Anno di composizione: | 2015 | |
(c): | Rai Com 2015 | |
Numero di catalogo: | RTC - 4905 | |
Prima esecuzione: | Rovigo Teatro Sociale 9 maggio 2017 Cristina Zavalloni, voce, Orchestra di Padova e del Veneto, Marco Angius, direttore | |
Come se un amico
(canzone, da Chopin)
Di ritorno dall'Austria, il treno attraversa confmi insanguinati dai secoli. Eppurepaesaggi e abitatidiluiscono una lenta continuità, non si percepiscono evidenti differenze. Sensohanno i confiniche contengono identità diverse, proiettateintorno e moltiplicate dalla simmetriadelle dimore fisse.E la rapina del potere che scavalcale identità: perderesaggezza e violenza.
Finisce poi lo spettacolo dellemontagne. Quando sonocerto di esserein territorio italiano, passano dal finestrino ampie case ben costrutte, espostealla campagna boscosa:inconcepibili per chi vive nel timore urbano.Mai saremmo, cittadini, così pronti all'ospite di passaggio (il viandante antico,un Dio in maschera da poveraccio qualsiasi): lo crediamo male intenzionato. E esistito un tempo il libero vagare?E dove ora? Nella penisolas'infiltra l'intolleranza, segno che la nostra civiltà tramonta, e con lei il sognodella cultura. Per essa non molti, isolati,si battono disperatamente sperando. II pensiero scivolasull'amicizia, sola atmosferain cui può respirare la cultura. Irradiano ulteriori riflessioni.
Alcuni amici abitanovicino a noi,altri in simpatiapur se lontani. Raro frequentarsi come si vorrebbe. Distanza e intensitàdi un rapporto non nascono sorelle.
Tuttavia alcuniartisti entrano nellanostra vita, nelle nostre stanze,fan compagnia ogni volta che ne abbiamovoglia, irrorano la nostra mentenell'intimità più profonda. La loro musicasi intreccia allamemoria al puntoda colorare certi passaggi di vita, affiorando nei rimuginii perfmo:legata a momentispeciali o felicisempre ci risuonerà dentro.
Questi compositori veramentesono parte di chi ha a che fare con la musica;non solo chi l'ama, bastadilettarsi coi suoni per restarne impregnati. Noi godiamo dei loro donie senza accorgerci cominciamo ad associarli a fisionomie vaghe.Di pin, un volto diamo alla loro stessa anima.
Degli amici si condividono passionie affinita di carattere. Nonimportano le diversita, anzi si accolgono affinché vengano a integrarci. Come non considerate amici Liszt, Schubertma anche i piu ingombranti Mozart e Beethoven sempre pronti a soccorrere, o ie eccezioniGesualdo, Stradella, DomenicoSc. — come dimenticare Bach il generoso?
Come se un amico evocale infinite cartelasciate su scaffalivecchi di secoli.A ciascuno di noi giungonofortunosi messaggi, quasi viamare ie lampadedei geni gettateda Salomone. Tuttoe cost casuale, pero puntuale: spesso ricevo libri necessari, necessarie scoperte, con dediche penetranti da amici, compliciforse, sconosciuti o dimenticati.
Brani musicali che abbiamo troppocovato nelle orecchiepossono trasfigurarsi o, al contralto, diventare informi. Dobbiamo farli rinascere attraverso nuove emozionanti letture e ascolti.Sono vivi quei nostri amici,non trascuriamoli finchévediamo la luce.
Grazie ancora Chopin.
In fondo al volume degli Studi per pianoforte di Chopin, fra le ultime pagine stannonascosti tre piccolipezzi. Sebbene maturi e sofisticati, forse proprio per questo, sono sfuggiti alla fama degli altri. Mi e caro il numero3 (secondo l'edizione polacca,2 in revisioni ulteriori). Letto e rilettocon stupore crescente attraverso gli anni, lo presentavo spesso come indovinello ai visitatori. Silenziosamente desideravo che risplendesse sotto altro sembiante.
Nel 2013 ne trascrissi un buon trattoper piccola orchestra; i fogli rimasero da qualche partein mezzo ad altri fogli. Elaborando nuovi testi, era il 2014, presi a sfogliare i miei quadernidi appunti, che tutt'ora serbanosorprese; notai elementi scartatida una canzonedi Superflumina, sul dormirefra i cartoni. Una tristemietitura: per chi dorme a terratutto assume una prospettiva capovolta, le voci si allontanano, esplodeil rumore di cio che cade: un inondo di piedi e dirifiuti. Scaturi un nucleo di parole come intatto per una canzoneambigua, una chimerache l'anno dopo abbraccioChopin. Ho visto chiome fioriteappoggiarsi una sull'altra, ho visto anche alberi abbracciarsi col tronco, esistenze simbiotiche. II testo e servito a distillare un'altramelodia, virtualmente contenuta nello studio pianistico.
Anticonformismo, fuoridai limiti di genere che una prudente educazione impone. Anchegli schemi devonoevolversi, altrimenti irrigidiscono. Non dico di aver rispettato Chopin, proprio no, ma ritrovare le sue occulteineraviglie, immetterlenell'oggi vuol direrischiare, e in lucida coscienza credere nel poteredel linguaggio; esso crea per continua trasformazione della tradizione, per interferenze sempreirriverenti poiché inaspettate, sospinte dall'esaltazione nell'immaginare.
Come se un amico
(canzone, da Chopin)
O mondo di bottiglie,
di scarpe. Si abbassano
gli occhi, non posso
andar più giù. Non facce
non visi, mondo
di scarpe, di bottiglie.
Chi s'arrabbia al telefono
chi s'appende
alle nuvole. Io mi sdraio
e vedo solo piedi. Mi giro
verso il muro.
Salvatore Sciarrino, (2016)
SALVATORE SCIARRINO, ORCHESTRA SINFONICA SICILIANA (2019) Orchestra Sinfonica Siciliana, Salvatore Sciarrino, direttore, Livia Rado, voce EMA VINCI CONTEMPORANEA 40095 CD 2019
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SALVATORE SCIARRINO ALTRI VOLTI E NUOVI 2 (2017) Cristina Zavalloni, voce Marco Angius, direttore Orchestra di Padova e del Veneto Decca CD DEC 481 6561, 2017
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